La pista per le biglie di vetro, qui ai Giardini Pubblici, è stupenda, è fatta tutta in muratura rossiccia, con bordi alti, ma non troppo, salite, discese, curve mozzafiato, ponti, tunnel...
Bisogna essere abili a lanciare le biglie, qui non si usano i cricchi, il vetro fa male alle dita, si tiene l’indice piegato a uncino, nella concavità si mette la biglia, la si tiene su con il pollice, si piega la mano poi si fa scattare il pollice e la biglia parte...
Uscire di pista o retrocedere è un attimo, bisogna essere abili, e spesso osare.
“Ehi, siamo arrivati prima noi, finiamo la partita poi giocate voi"...
"Te la prendi con lui perché è più piccolo?"
"Perché spingi?"
"Mi hai fatto male, ahi!”
Riapro gli occhi, i ragazzi grandi stanno fuggendo, sopra di noi, con i piedi ben saldi sulla pista, c'è la mia mamma, sta roteando la borsetta sopra la sua testa con aria minacciosa e sguardo cattivo...
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