lunedì 7 agosto 2023

Capitolo 60: Ciro, Modena, 3 settembre 1967

Ciro è un ragazzo più grande di noi di almeno cinque anni. Lui non va a scuola, ha fatto fino alla quinta elementare ed ora lavora come apprendista da un fabbro. 
Viene da Napoli, i suoi genitori sono due gran lavoratori, lui operaio e la mamma donna delle pulizie. Abitano nella prima scala, la A, quella proprio di fronte al Bar Tosi. E' un tipo strano, chiuso, scorbutico, scuro di carnagione e capello, ha già un principio di barba e tanti peli addosso. Ha lo sguardo triste ma a volte gioca a pallone con noi, a volte. La settimana scorsa ha compiuto quindici anni e suo padre gli ha regalato con tanti sacrifici, il motorino. E' stata la prima volta che l'ho visto felice e sorridente, di una felicità palpabile. Aveva un altro sguardo, gli occhi brillavano e guardavano commossi il gioiellino che suo padre gli aveva donato... un Itom Astor 4M giallo fiammante! Un motorino strano, di quelli per andare forte e sempre dritto, per lo meno è quello che ho pensato io, il manubrio non è come le altre motorette, largo e comodo, è cortissimo e strettissimo, le mani stringono manopole che sono praticamente attaccate al fanale anteriore, non mi capacito di come si debba fare per curvare. Poi in quella posizione costringe il pilota a stare sdraiato con la pancia appoggiata al serbatoio, il sedile è lungo e sottile, nonostante tutto penso sia difficile starci in due. Motore piccolo e quando è acceso fa un rumorino strano, come un fischio belato acuto, beeeeeee beeeeee beeeee, dipende poi anche da come lo si guida, con calma o assatanati. Le ruote sono sottili e con battistrada profondo per tenere anche con strada bagnata, gli ammortizzatori sono a molla, doppi, davanti e dietro, un solo cilindro e quattro marce... queste caratteristiche me le ha confidate lui, io non sono un esperto. Ma me lo ha raccontato con la gioia di chi ha finalmente qualcosa di suo che ha sognato per lungo tempo. Ciro va a lavorare con la sua fiamma gialla e quando torna a casa la sera, se ne sta in cortile un'oretta buona a pulirlo e a lucidarlo, tutti i santi giorni, un maniaco, neanche fosse una parte del suo corpo. Purtroppo i genitori di Ciro non hanno né la cantina né il garage, perché non hanno la macchina, quindi le biciclette e il motorino dormono fuori, ben legate a quello che capita con grosse catene. La notte scorsa c'è stato un temporale tremendo, è venuta giù tantissima acqua, Ciro appena ha iniziato a piovere è corso in strada e ha coperto il suo bambino con una tela cerata. Stamattina la mamma spalanca la finestra, è ora di alzarsi per andare a messa. Dobbiamo preparare i paramenti per il prete, apparecchiare le ampolline e ci devono pure insegnare come suonare le campane per richiamare i fedeli, quindi dobbiamo svegliarci e prepararci in fretta. Ma a un certo punto echeggia all'interno del condominio un urlo agghiacciante! E di seguito altre urla strazianti, dei NOOOOOO NOOOOOO fortissimi... Corriamo tutti verso la fonte di questa disperazione e troviamo Ciro che piange disperato, inginocchiato per terra, davanti a una cerata che copre il moncone del palo a cui aveva legato il suo motorino la sera prima... 



1 commento:

  1. sn G.R.A.Z.I.E.
    ciao...Ciro è riuscito a riaverlo-ritrovarlo il motore Astor ??
    se anke nn commento ti leggo spesso grz x Freak Power...
    un saluto a tti

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