lunedì 26 giugno 2023

Capitolo 54: Ghet zeint franc, Modena, maggio 1967

Anche oggi c’è. Non so come si chiami, ma tutti lo chiamano Ghet zeint franc. Lo chiamano così perché ogni volta che qualcuno gli passa accanto, lui dice quelle tre parole, poi chiede una sigaretta. Ghet zeint franc è un poveraccio che nessuno sa dove vive, io l’ho sempre e solo visto lì, mai da nessun’altra parte, in vicolo Lanfranco, a fianco del Duomo, lui bivacca lì, sdraiato sullo spazio rialzato della fiancata della navata. Fuma di continuo le sigarette che gli regalano e i mozziconi che raccoglie in giro. Dicono tante cose su lui, belle e brutte, soprattutto una parola che non so cosa voglia dire, cioè che è un ermafrodita. Boh...
Fatto sta che il poveraccio molto normale non lo sembra davvero: è storpio, cammina zoppo, mi dà l’idea che ci veda pure poco, puzza come una fogna e deve essere pure fuori di testa.
Nessuno sa niente di lui, nessuno sa dove e con cosa viva, ma una cosa è certa, un giorno o l’altro non lo vedrò più. 



2 commenti:

  1. Visto l'ultima volta in zona musicisti penso ospitato dalla vicina casa di riposo comunale , era pure un po pio' nat . Chiaramente pronuncio le 3 parole ! 😩

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