lunedì 20 giugno 2022

Capitolo 15: Il latte, Medolla (MO), ottobre 1962

Molte mattine mi alzo prestissimo, quando è ancora buio e tutti dormono. Faccio piano, non devo svegliarli, si arrabbierebbero.

Mi copro ben a modo e nell'atrio, silenzioso, aspetto di sentire il furgoncino che se ne va, allora prendo la mia tazza preferita, apro la porta di casa e ... pian piano ... scendo per la scala  senza far rumore, come un ladro.
Arrivo nel cortile, giro l'angolo e lì, a lato del negozio chiuso, c'è il bidone argentato del latte appena munto.
Io adoro il latte, vivrei di latte.
Sollevo furtivo il coperchio con gran fatica, immergo la tazza nel liquido bianco, poi richiudo con cura il fustino e ritorno sui miei passi reggendo il mio prezioso bottino fra le mani.
Una volta in casa mi siedo sul mio lettino e un sorso per volta me lo bevo tutto, caldo di mungitura, senza bollitura e senza zucchero...



1 commento:

  1. sn G.R.A.Z.I.E.
    madoooo ... io passerei le 36 ore sucessive col cagotto squaraus ....
    bellissimo anedoto di vita....ormai d altri tempi... grz
    un saluto a tti.

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