giovedì 7 aprile 2022

Capitolo 5: Il mare, Tirrenia (PI), 1959

Ho quasi due anni e quest'anno il mio papà mi ha portato al mare per la prima volta, la mamma ha partorito da poco ed è occupata con Giorgio.
Siamo venuti da questa parte perchè qui vicino, a Livorno, vivono i nostri parenti e possono dare una mano alla mamma, e anche al mio papà.
Adesso il papà sta dormendo su un asciugamano, riposa poco di notte, Giorgio piange e rompe un po' le scatole.
Io mi sono messo a gattoni e sono andato a fare un giro, verso tutta quell'acqua che si muove là davanti.

Appena arrivato mi sono tirato su a stento, ho incominciato a camminare da poco e faccio ancora fatica a stare su due piedi, fermo, e adesso sto guardando il mare per la prima volta, che è qui, davanti ai miei piedi, ed è enorme...
Non sta mai fermo lui e mi dà un po' da fare per restare fermo, io, mi sento ondeggiare.
E' tutto fatto di acqua e viene verso di me continuamente e continuamente appena mi raggiunge scappa via. Siccome non ce la faccio più a starmene fermo in equilibrio mentre lui si muove avanti e indietro, mi accovaccio e provo a prenderlo con le mani, ma non ci riesco, scivola sempre via.
Nella foga di afferrarlo perdo l'equilibrio e gli casco dentro di faccia, oddio, e adesso?
Gli occhi bruciano, le labbra sono salate, mi fa una certa impressione, c'è la schiuma, ma non è dolce e soffice come quella che usa la mamma quando mi fa il bagnetto, questa appena la tocchi... svanisce.
Mi rimetto gattoni, lo picchio con schiaffi e pugni, schizzo ovunque e mi diverto un sacco, mi bagno tutto.
Poi mi rialzo con un gran sforzo, faccio due passi dentro di lui, tutto questo suo andare avanti e indietro mi attira.
Sprofondo nella sabbia bagnata ma non faccio in tempo a fare un altro passo che due forti mani mi sollevano...
"Ehi esploratore, dove credi di andare?"



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