mercoledì 27 aprile 2022

Akira Ifukube + Japanese Rhapsody (1935)


(Kushiro, 31 maggio 1914 – Tokyo, 8 febbraio 2006)

Noto per aver scritto alcune colonne sonore passate alla storia, in particolare quelle di Godzilla. Nato, appunto, il 31 maggio 1914 a Kushiro, nella prefettura dell’Hokkaido, in una famiglia che traccia le sue origini nel VII secolo, sviluppò fin da giovanissimo la passione per la musica, in particolare nei confronti della musica Ainu, dal nome di una popolazione che abita le regioni settentrionali del Giappone. Ma fu all’età di 14 anni che decise di diventare un compositore, quando alla radio sentì per la prima volta La sagra della primavera di Stravinskij, subendo anche l’influenza di compositori come Manuel de Falla e George Copeland.

Formatosi da autodidatta e relegando la composizione al tempo libero, Akira studiò scienze forestali all’Università imperiale di Sapporo e iniziò a lavorare poi come perito forestale nella lavorazione del legno, impiego che tenne fino a dopo la Seconda guerra mondiale, ritirandosi per via di un’eccessiva esposizione alle radiazioni. Nel frattempo, a partire dalla fine degli anni ’30, aveva rese pubbliche delle composizioni, come Piano Suite e Japanese Rhapsody, che ottennero subito riconoscimenti nazionali e internazionali. Fu, però, dal 1946 che abbracciò completamente la carriera musicale, insegnando alla Tokyo University of the Arts e componendo la sua prima colonna sonora, quella del film Le montagne d’argento (1947).


Fu la prima di oltre 250 colonne sonore realizzate durante la sua vita, ma l’apice lo raggiunse soprattutto nel 1954 con la soundtrack divenuta immortale del film Godzilla di Ishirō Honda, incorporando anche il mitico ruggito del mostro acquatico (che realizzò con un guanto coperto di resina passato sulle corde di un contrabbasso). Oltre ai sequel di quella saga, si distinse anche per le colonne sonore di titoli come L’arpa birmana, Frankenstein alla conquista della Terra e molti altri. L’ultima che gli è stata attribuita in ordine di tempo è quella di Shin Godzilla del 2016, che utilizza sue musiche di repertorio proprio nell’anno in cui è morto all’età di 91 anni. Nella sua carriera Akira contribuì alla formazione di una nuova generazione di musicisti, come Toshiro Mayuzumi, Teizo Matsumura, Kaoru Wada, e molti altri.


Questo è il primo lavoro orchestrale di Ifukube. Nella tarda adolescenza, progettò questo lavoro come un concerto per violino solista e orchestra di percussioni. Ma dal momento che il suo amico di penna direttore d'orchestra che vive negli Stati Uniti, Fabien Sevitzky (nipote di Sergei Koussevizky), ha richiesto un nuovo lavoro orchestrale, Ifukube ha cambiato il suo concetto iniziale e ha iniziato a comporre un'opera in tre movimenti per un'intera orchestra (legni in - alti) utilizzando 9 percussionisti.
Durante questo periodo, sono stati annunciati i requisiti per la domanda per il Premio Tcherepnin e Ifukube ha deciso di utilizzare questo lavoro come pezzo di ingresso. Dopo il suo completamento nel 1935, la partitura fu inviata sia a Sevitzky che a Tcherepnin. (Tuttavia, rispettando il limite di tempo di esecuzione indicato nelle regole di iscrizione del premio, il primo movimento dell'originale è stato tagliato). Di conseguenza, "Japanese Rhapsody" vinse il primo premio del Tcherepnin Award e nel 1936 fu eseguito per la prima volta dalla Boston People's Symphony Orchestra diretta da Sevitzky. Successivamente anche il lavoro fu eseguito in vari luoghi in Europa e negli Stati Uniti, portando Ifukube il suo primo successo internazionale. I giudici del Premio Tcherepnin erano A. Roussel, A. Honegger, J. Ibert, A. Tansman, T. Harsányi, P.O. Ferroud, H. Gil-Marchex e H. Prunière.
L'opera si compone di due parti: "Nocturne" e "Fête".

Il primo movimento, "Nocturne", è un tema di canto rustico presentato da un assolo di viola ed è accompagnato dall'ostinato ritmico degli strumenti a percussione, che viene suonato continuamente. Dopo la sezione centrale che esprime la densa oscurità e solitudine della notte, riappare il tema della prima canzone.

Il secondo movimento, "Fête", sostiene l'atmosfera di un festival chiassoso. Al momento della valutazione del Tcherepnin Award, Roussel descrisse questo movimento come "meraviglioso, ma le percussioni sono troppo forti" e si dice che Ifukube spiegò a Tcherepnin, che aveva trasmesso il commento precedente, "Questo movimento ha semplicemente le percussioni come dominante e ad esso si unisce l'accompagnamento melodico dell'orchestra." In altre parole, il punto principale di questo movimento non è la modellazione organica dell'incantevole melodia popolare suonata ripetutamente, ma più il massimo rilascio della vitalità ritmica da parte delle percussioni, usando quelle melodie rigorosamente come decorazione.

Questo lavoro è dedicato a Sevitzky, il primo direttore d'orchestra.
 

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