Il signor Avery, direttore generale della Compagnia di Navigazione avapore Insulare e Continentale, appena arrivato nel suo ufficio, fece unrapido spoglio della corrispondenza, diede un'occhiata agli impegni dellagiornata, un'altra al quadro dei movimenti della compagnia; poi, dopopochi minuti di riflessione, chiamò il segretario della direzione, Wilcox.— Vedo che questa mattina è arrivato il Bullfinch da Rouen — disse. —Deve avere un carico di vino per la Norton & Banks.— Lo ha, signor direttore — rispose il segretario . — Ho già telefonatoall'ufficio al Dock per assicurarmene.— Sta bene... ma dovremmo curarci dello scarico in modo particolare.Lei ricorda le seccature che ci hanno dato per l'ultima spedizione...Dovrebbe mandare qualcuno di cui ci si possa fidare. Di chi potrebbedisporre?— Potrebbe andare Broughton; c'è già stato altre volte.— Allora, provveda lei... va bene? E mi mandi la signorina Johnson; mimetterò subito alla corrispondenza.L'ufficio era il quartier generale della Compagnia di Navigazione avapore Insulare e Continentale, più comunemente nota sotto l'indicazioneI. & C, e occupava tutto il secondo piano di un grande palazzo nellaFenchurc Street. Era una grossa azienda che possedeva una trentina divapori, da 300 a 1000 tonnellate, per il commercio tra Londra e i portiminori del Continente; aveva la specialità dei bassi noli, ma in compensonon sforzava le sue navi e si asteneva volentieri dal competere in velocitàcon le linee più costose. Date queste condizioni, essa faceva un largotraffico con ogni genere di merci, escluse naturalmente, quelle facilmentedeperibili.Il signor Wilcox si diresse allo scrittoio al quale lavorava Broughton:— Signor Broughton — disse — il signor Avery le domanda di andaresubito al porto a sorvegliare la consegna della spedizione di vino allaNorton & Banks che è arrivata questa notte con il Bullfinch da Rouen.Questi signori, l'ultima volta, hanno sollevato un mucchio di contestazioni,si sono lagnati del controllo... e stavolta dobbiamo stare molto attenti.Ecco qui le fatture. Ma le raccomando: lei non deve stare alle cifre degliscaricatori; esamini lei stesso ogni botte.— Sta bene, signor Wilcox — rispose Broughton, che era un bravogiovanotto di ventitré anni, con un aspetto da fanciullone e modi assaisimpatici.Era tutt'altro che malcontento di scambiare la monotonia dell'ufficio conil trambusto e la vivacità del molo. Si affrettò a mettere da parte i suoiscartafacci, intascò le fatture, prese il cappello e discese le scale aprecipizio.Era il primo aprile e una mattina splendida. Dopo un periodo freddo epiovoso, c'era già nell'aria il soffio della primavera, e il contrasto rendevapiù piacevole l'esistenza. Il sole brillava di quella luce chiara e fresca chesfoggia solo dopo la pioggia. Broughton si sentiva lo spirito sollevato,mentre attraversava le strade affollate per giungere al bacino di St.Katherine, dove aveva attraccato il Bullfinch. Questo, da poco uscitodall'annuale revisione, appariva pulito e gaio nel suo nuovo manto dilucida pittura.Lo scarico stava per incominciare. Broughton arrivò sul ponte quandodalle mezzane del boccaporto della cala più bassa, dove stavano le botti,erano già stati tolti i carabottini, e si stavano alzando gli sportelli.Broughton, col suo taccuino in mano, discese nella stiva e lo scaricodelle botti incominciò. Esse si innalzavano oscillando, appese alla catenadell'argano, a gruppi di quattro tenute insieme da forti cappi di corda,infilavano il boccaporto, si libravano al di sopra del ponte, calavano nellechiatte... Broughton annotava.Il lavoro procedeva ordinato e spedito. Gli uomini dalla stiva siaffannavano a spingere e a tirare quei pesanti fusti per presentarli ai cappi.A poco a poco lo spazio immediatamente sotto il boccaporto fu sgombro, eallora le botti vi venivano fatte rotolare dalla parte più lontana della stiva.Mentre si stavano sollevando quattro botti legate insieme, Broughton,che si era voltato per esaminare la partita successiva, all'improvviso udìgrida concitate:— Attenti!... Viene giù!... Attenzione!...Si sentì afferrare alle spalle e tirare violentemente indietro. Si scansò difianco appena in tempo per vedere le quattro botti staccarsi dalle corde eprecipitare pesantemente sull'impiantito della cala.Per fortuna, non erano ancora giunte molto in alto; nondimeno il tonfofu rovinoso. Degli uomini nessuno si fece male; delle botti, le due di sottofurono piuttosto danneggiate, il vino incominciò a sprizzare tra le doghe, esi dovette provvedere a ripararle provvisoriamente, la terza risultò senzaavarie. Ma quando vennero alla quarta, videro che stava peggio di tutte.Quest'ultima botte differiva dalle altre; Broughton, anzi, aveva giànotato che non apparteneva alla partita da consegnare alla Norton &Banks. Era di legno più robusto, meglio rifinita, dipinta di un chiaro colordi quercia e verniciata. Si vedeva subito che non conteneva vino; e quelloche aveva attirato l'attenzione sulle sue avarie era stato un pizzico disegatura di legno che era sfuggito da una fessura apertasi all'estremità diuna doga.— Curiosa questa botte! — disse Broughton al capostiva del Bullfinch,l'uomo che lo aveva tirato indietro al momento del pericolo, e che sichiamava Harkness. — Ne avete viste delle altre di questo genere?Harkness era un omone grande e grosso, con zigomi sporgenti, mentoquadrato, baffi rossicci. Broughton lo conosceva da qualche tempo, eaveva un alto concetto della sua sveltezza e capacità.
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