sabato 6 luglio 2024

Barock Project: Time Voyager, 2024

 

da ingovogelmann.net

Nel 2024, i Barock Project hanno pubblicato “Time Voyager” , un album che incapsula il loro viaggio nel tempo sia musicalmente che tematicamente. Questo ambizioso concept album esplora diversi momenti e dimensioni temporali, fondendo elementi nostalgici con visioni futuristiche. Segna un'altra pietra miliare nella loro illustre carriera, dimostrando la loro continua rilevanza e innovazione nel genere rock progressivo.

La dedizione dei Barock Project alla loro arte e la loro capacità di fondere perfettamente influenze classiche e moderne li rendono un atto di spicco nel panorama del rock progressivo. Per i nuovi ascoltatori, la loro discografia offre un viaggio ricco e gratificante attraverso alcuni dei brani più sofisticati ed emozionanti del rock progressivo contemporaneo.

"Time Voyager" è il settimo album in studio dei Barock Project e rappresenta una testimonianza della loro evoluzione come band. Il concetto ruota attorno ai viaggi temporali, in cui ogni traccia funge da portale verso momenti e dimensioni diverse. Questo tema ambizioso è eseguito magistralmente, fondendo nostalgia ed elementi futuristici per creare un'esperienza di ascolto coesa e coinvolgente. La musicalità di “Time Voyager” è a dir poco virtuosistica, come in ogni album del Barock Project. La magistrale padronanza delle tastiere e dei sintetizzatori di Luca Zabbini getta una base complessa e rigogliosa in tutto l'album. La sua capacità di fondere influenze classiche con elementi moderni di rock progressivo è una testimonianza della sua abilità e visione artistica. Il lavoro chitarristico di Marco Mazzuoccolo è altrettanto impressionante, spaziando da delicati passaggi acustici ad assoli potenti e tecnicamente molto impegnativi che guidano il nucleo emotivo dell'album. La batteria di Eric Ombelli è ad un livello tecnico eccezionale, ultra precisa e dinamica, fornendo la spina dorsale ritmica che spinge ogni traccia in avanti con energia e raffinatezza. Le linee di basso di Francesco Caliendo aggiungono profondità e consistenza, completando perfettamente gli intricati arrangiamenti. Insieme, questi musicisti creano un suono che è allo stesso tempo tecnicamente competente e profondamente emotivo, mettendo in mostra il loro talento collettivo e la loro sinergia come band.

  1. Carry On (6:35) L'album si apre con "Carry On", una traccia che dà immediatamente un tono potente con la sua struttura dinamica e la voce avvincente di Alex Mari. La canzone presenta una strumentazione intricata, con una miscela di chitarre elettriche e tastiere che creano un'esperienza coinvolgente e stratificata.
  2. Summer Set You Free (4:41) Questa traccia conferisce all'album un aspetto più leggero e melodico. I testi edificanti e gli arrangiamenti ariosi forniscono un rinfrescante contrasto con l'apertura. Spicca l'interazione tra le tastiere di Luca Zabbini e il lavoro chitarristico di Marco Mazzuoccolo, creando un'atmosfera armoniosa e di benessere.
  3. An Ordinary Day's Odyssey (6:04) “An Ordinary Day's Odyssey” accompagna l'ascoltatore in un viaggio complesso attraverso sofisticati arrangiamenti musicali. La traccia presenta indicazioni di tempo mutevoli ed elaborati passaggi strumentali, dimostrando l'abilità tecnica e la creatività della band. L’arco narrativo della canzone rispecchia il concetto di un’epica odissea nel tempo.
  4. The Lost Ship Tavern (4:40) Questo brano atmosferico è arricchito dall'esibizione al violino del musicista ospite Alessandro Bonetti. Le melodie inquietanti e i testi evocativi trasportano l'ascoltatore in un'epoca passata, adattandosi perfettamente al tema dell'esplorazione temporale dell'album.
  5. Voyager (8:08) Essendo il fulcro dell'album, "Voyager" è un capolavoro orchestrale e cinematografico. Inizia con un'introduzione di sintetizzatore in stile Vangelis, evolvendosi in un ritmo pulsante guidato da tasti e batteria. La narrazione della canzone si sviluppa attraverso voci eroiche e cambiamenti dinamici, incapsulando l'essenza del concept dell'album.
  6. Morning Train (6:08) “Morning Train” presenta un tono più riflessivo e introspettivo. Le delicate chitarre acustiche e le voci rilassanti creano un'atmosfera serena, rendendola una traccia straordinaria per la sua profondità emotiva e semplicità. La canzone riflette sul passare del tempo e sui momenti tranquilli della vita.
  7. Propaganda (6:33) Questa traccia approfondisce temi più intensi e politicamente carichi. La strumentazione aggressiva e i testi potenti affrontano temi di disinformazione e controllo sociale. La performance energica e i testi taglienti e incisivi rendono “Propaganda” un pezzo memorabile e stimolante.
  8. Shibuya 3:00 (4:30) Ispirato dalla vivace vita notturna del quartiere Shibuya di Tokyo, questo brano cattura un'atmosfera notturna e da sogno. La miscela di synth, pianoforte e delicate percussioni crea un paesaggio sonoro evocativo, riflettendo temi di amore perduto e desiderio. La voce di Luca Zabbini aggiunge un tocco personale a questo pezzo introspettivo.
  9. Lonely Girl (5:09) "Lonely Girl" si apre con una tonalità sbarazzina e un'introduzione di chitarra, progredendo in una composizione più complessa ed emotivamente carica. La struttura della canzone trasmette un senso di frustrazione e desiderio, punteggiato dalla batteria ritmica di Eric Ombelli e da passaggi rock energici pieni di archi e lavoro d'organo.
  10. Mediterraneo (5:17) Questo brano porta un'atmosfera solare e ottimista, caratterizzata dalle sottili linee di basso di Francesco Caliendo e dai luminosi passaggi di pianoforte. La canzone si evolve in un'esibizione abbagliante di organo e chitarra elettrica, catturando l'essenza del calore e della vivacità del Mediterraneo.
  11. Kyanite Jewel (5:35) "Kyanite Jewel" presenta il delicato lavoro di chitarra acustica di Eric Ombelli, insieme alla sua voce. La qualità serena e pacifica della canzone ricorda il gioiello metamorfico blu da cui prende il nome, ritenuto dotato di proprietà curative. Questa traccia promuove un senso di pace interiore e tranquillità. 
  12. Voyager's Homecoming (7:36) L'album si conclude con “Voyager's Homecoming”, un pezzo drammatico e potente che chiude il cerchio del viaggio. La traccia presenta una miscela di chitarra pesante, tastiere e batteria, che porta a un finale trionfante e celebrativo. Gli spostamenti del sintetizzatore e le voci armoniche trasmettono il ritorno del protagonista, concludendo magnificamente l'arco narrativo dell'album.
  • Luca Zabbini : Tastiere, voce, chitarre acustiche e compositore principale
  • Alex Mari : voce solista e chitarre acustiche
  • Eric Ombelli : batteria, percussioni e cori
  • Marco Mazzuoccolo : Chitarre elettriche
  • Francesco Caliendo : Basso elettrico

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