mercoledì 24 luglio 2024

Alessandro Ignazio Marcello

 Alessandro Ignazio Marcello (Venezia, 1º febbraio 1673 – Venezia, 19 giugno 1747) proveniva dalla più alta classe nobiliare veneziana: era il primogenito del senatore Agostino e di Paolina Cappello e fratello maggiore di Benedetto, anch'egli compositore. Studiò a Padova e ricevette l'istruzione musicale dal padre, musicista dilettante di buon livello, tra i protagonisti della vita musicale della Serenissima, collegato strettamente al Teatro lirico di Sant'Angelo presso cui lavorava il contemporaneo Antonio Vivaldi.
Marcello teneva concerti nella sua casa di Venezia. Sebbene fosse un nobile dilettante, compose e pubblicò diverse raccolte di concerti, inclusi sei concerti per oboe pubblicati sotto il titolo La Cetra, cantate, arie, canzonette e sonate per violino. Marcello compose anche sotto lo pseudonimo di Eterio Stinfalico che era il suo nome come membro della celebre Pontificia Accademia degli Arcadi.

Allora, c'è da fare un chiarimento... ricordate il film Anonimo veneziano con Tony Musante e Florinda Bolkan, ricordate la mitica colonna sonora? Il brano diretto dal protagonista in chiusura, che nel film viene chiamato Concerto in Do minore per oboe, archi e basso continuo di Benedetto Marcello, in realtà è il Concerto in Re minore per oboe, archi e basso continuo di Alessandro Marcello, fratello più vecchio ma meno famoso di Benedetto (il quale tuttavia fece una trascrizione di tale concerto, come pure ne fece una – per clavicembalo – Johann Sebastian Bach), che con la sua fama, oscurò a lungo la conoscenza del fratello. 

Il concerto, articolato secondo lo stile vivaldiano che colloca l’adagio tra due movimenti veloci, si fa apprezzare da subito per l’accostamento timbrico evidente già nel primo movimento andante e spiccato. Lo caratterizza un bel dialogo tra i violini e le viole da una parte e l’oboe sostenuto dal basso continuo dall’alta. Il celeberrimo adagio è un commovente arabesco del solista sullo sfondo di un dolce e ripetitivo accompagnamento armonico degli archi. 
La fisionomia bucolica dell’adagio è in perfetta sintonia con la sensibilità del compositore, all’oboe è affidato il compito di aprire il terzo movimento, un presto estremamente brillante ed elegante. In definitiva una composizione proporzionata e “nobilmente” musicale.


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