domenica 23 giugno 2024

Roberto Roganti: Mistero al Paradisino


PROLOGO

Lunedì 19 febbraio 2024

«Salvo, fai attenzione, non dondolarti troppo altrimenti cadi.»
«Totò, sposta la scala un po’ più in là, questa zona l’ho già pulita.»
«Madò… quanta polvere, saranno secoli che qui non ci puliscono.»
I due sono alle prese con l’interno della chiesa Santa Maria degli Angeli del Paradiso, detta confidenzialmente Paradisino.
Salvo con calma sta lavando e pulendo l’enorme cornice di un altare laterale. Ha già coperto il dipinto, quello sarà appannaggio dei periti d’arte, smontarlo è quasi impossibile senza rovinarlo. Deve stare anche attento perché il legno sembra diventato fragile con il tempo e l’umidità. La squadra però è composta da esperti, sono specializzati nella pulitura e ristrutturazione di opere antiche, insomma, sanno come muoversi senza far danni. Ora è alle prese con una statuetta raffigurante un putto in piedi, ce ne è uno a destra e uno a sinistra. E’ l’altare più complicato, quello più grande e più fornito di gingilli.
Mentre con lo straccio sta dolcemente accarezzando il volto del putto… «Ahi!»
«Salvo, che succede?» chiede Totò mentre regge la scala.
«Mi sono punto… ‘spetta che da qui non vedo bene, sposta un po’ a sinistra che guardo qua dietro. Mi sembra ci sia qualcosa che fori…» dicendo ciò, con la mano destra sfiora il retro della testa del putto, dolcemente. Sente qualcosa di appuntito, segue il bordo dell’oggetto, che ancora non vede «L’ho trovato Totò, adesso lo prendo e poi lo porto giù.»
«Salvo, sta a vedere che è un pezzo della bicicletta che hanno smontato e nascosto qui in chiesa…»
«La bicicletta?»
«Ma sì, dai, l’altro giorno parlavo con il responsabile della struttura, mi ha raccontato un sacco di aneddoti riguardo ai ragazzi che frequentavano questa… come l’ha chiamata? Parrocchia! No! Associazione, ecco. Sembra che se la spassassero facendosi gli scherzi più incredibili. Me ne ha raccontati un mucchio, devono essersi divertiti come dei matti, mica come i giovani d’oggi… Allora, a metà degli anni sessanta pare che qualcuno abbia smontato la bicicletta di uno di loro e l’abbia nascosta, pezzo per pezzo, nella chiesa… è stato ritrovato solo il telaio… se quello punge potrebbe essere un raggio.»
«Ecco, l’ho preso, troppo grosso per essere un raggio, acci, è incastrato. Ecco, ecco, si muove… esce… ahhh… ahhh… Oddio!» 
Salvo quasi terrorizzato lo avvolge nello straccio e scende veloce la scala, quasi rischia l’osso del collo… Una volta a terra, appoggia la cosa sul pavimento. Totò non capisce, cosa sarà mai… che Salvo gli abbia fatto uno scherzo anche lui? Eppure il bianco volto del collega non lascia dubbi. Quindi apre il fardello, Salvo è troppo scosso, e scopre il macabro rinvenimento: un femore umano spezzato a tre quarti con frattura obliqua appuntita, ecco lo spunzone…

 

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