venerdì 9 febbraio 2024

Capitolo 3: Venerdì 12 maggio 2017


«Pronto Stefano, sono Armando, dovrei parlarti, puoi passare in mattinata, a tuo comodo?»
«Fra un’oretta sono lì!»

Stefano giunge stavolta dalla via Giardini al 783, osserva la vetrina, Divini Sapori, ed entra in negozio, dove ci sono un paio di avventori che si stanno facendo caricare da Armando alcune botticelle di Custoza, un bianco fermo veneto a 12°. Nell’attesa chiacchierano animatamente del destino del Modena Calcio. Stefano fa finta di leggere le etichette delle bottiglie esposte, senza capirci un’acca, la sua mente è tutta presa da ben altri problemi e vede senza vedere, sente senza sentire. Finalmente pagano e se ne vanno.
«Allora, ieri sera sono passati due miei clienti abituali, sapevano che avevo del nuovo sfuso e volevano provarlo, un Nero d’Avola siciliano a 13°, un bel rosso carico, e secondo loro sarebbe stato l’ideale per una bevuta alla memoria, sai come fanno nei telefilm americani, dove quando muore un poliziotto, alla sera si ritrovano tutti al bar a darci dentro... beh, anche qui si sono preparati a fare lo stesso... Allora ci sono andato sotto e ho scoperto che alla memoria era quella del Giorgio, così sfruttando gli assaggi sono riuscito a raccogliere alcune informazioni, ho registrato tutto con il cellulare, per non disperderle, tanto loro erano impegnati a bere e non facevano caso a me. Spero di non aver fatto una cosa illegale, in fin dei conti è a buon fine. Dunque, questi ragazzi, sapendo delle precarie condizioni economiche di Giorgio, lo invitavano spesso a casa dell’uno o dell’altro per una serata solo maschi, dedicata a mangiucchiare qualcosa di sfizioso annaffiato da buon vino, magari in concomitanza di partite di calcio. E dai una volta e dai una seconda, Giorgio aveva cominciato a confidarsi, almeno poteva sfogarsi e cercare conforto al di fuori della famiglia. Non ti sto a spiegare tutto, la cosa è un po’ lunga, se ti va bene ti mando il file sul cellulare, poi ti arrangi tu a metterlo nero su bianco se lo ritieni importante, ok?»

 

Nessun commento:

Posta un commento