sabato 16 dicembre 2023

Claude Lévi-Strauss: Babbo Natale Giustiziato


Le festività natalizie del 1951 saranno ricordate in Francia per una polemica alla quale la stampa e l'opinione pubblica si sono mostrate, sembra, molto sensibili, e che ha introdotto, nell'abituale atmosfera gioiosa di questo periodo dell'anno, una nota di un'asprezza inusitata. Già da parecchi mesi le autorità ecclesiastiche, per bocca di alcuni prelati, avevano espresso la loro disapprovazione per la crescente importanza attribuita dalle famiglie e dai commercianti al personaggio di Babbo Natale. Veniva denunciata una «paganizzazione» inquietante della festa della Natività, che deviava lo spirito collettivo dal significato propriamente cristiano di tale celebrazione, a vantaggio di un mito privo di valore religioso. Questi attacchi si intensificarono alla vigilia di Natale; certo con maggiore discrezione, ma con altrettanta fermezza, la Chiesa protestante unì la propria voce a quella della Chiesa cattolica. Sui giornali erano già apparsi articoli e lettere di lettori che testimoniavano, con giudizi differenti ma generalmente ostili alla posizione ecclesiastica, l'interesse risvegliato dalla questione. Ma il punto culminante fu raggiunto il 24 dicembre, in occasione di una manifestazione che il corrispondente del quotidiano «France-Soir» raccontò in questi termini:

BABBO NATALE È STATO BRUCIATO
SUL SAGRATO DELLA CATTEDRALE DI DIGIONE
DINANZI AI BAMBINI DEI PATRONATI

Digione, 24 dicembre (nostro servizio) 
Ieri pomeriggio Babbo Natale è stato impiccato alla cancellata della cattedrale di Digione e arso pubblicamente sul sagrato. La spettacolare esecuzione si è svolta alla presenza di parecchie centinaia di bambini dei patronati. Essa era stata decisa d'accordo con il clero che aveva condannato Babbo Natale come usurpatore ed eretico. Egli era stato accusato di paganizzare la festa del Natale e di essersi insediato in essa come un cuculo occupandovi un posto sempre più grande. Gli si rimprovera soprattutto di essersi introdotto in tutte le scuole pubbliche da cui il presepe è scrupolosamente bandito. Domenica, alle tre del pomeriggio, lo sventurato brav'uomo dalla barba bianca ha pagato come molti innocenti per una colpa di cui si erano resi colpevoli coloro i quali plaudiranno alla sua esecuzione. Il fuoco ha incendiato la sua barba ed egli è svanito nel fumo.
Al termine dell'esecuzione è stato diramato un comunicato, di cui riportiamo i brani essenziali:
«In rappresentanza di tutte le famiglie cristiane della parrocchia desiderose di lottare contro la menzogna, 250 bambini, raggruppati davanti alla porta principale della cattedrale di Digione, hanno bruciato Babbo Natale».
«Non si è trattato di un'attrazione, ma di un gesto simbolico. Babbo Natale è stato sacrificato in olocausto. A dire il vero, la menzogna non può risvegliare nel bambino il sentimento religioso e non è in nessun caso un metodo educativo. Che gli altri scrivano e dicano ciò che vogliono e facciano di Babbo Natale il contrappeso del Castigamatti. «Per noi cristiani la festa del Natale deve rimanere la ricorrenza che celebra la nascita del Salvatore».
L'esecuzione del Babbo Natale sul sagrato della cattedrale è stata diversamente valutata dalla popolazione e ha provocato degli accesi commenti anche da parte dei cattolici.
D'altronde, questa intempestiva manifestazione rischia di avere conseguenze impreviste dai suoi organizzatori.

...

Il caso divide la città in due schieramenti. Digione attende la resurrezione del Babbo Natale assassinato ieri sul sagrato della cattedrale. Egli resusciterà questa sera, alle diciotto, al Municipio. Infatti in un comunicato ufficiale egli ha convocato, come ogni anno, i bambini di Digione in place de la Liberation annunciando che avrebbe parlato loro dai tetti del Municipio dove circolerà sotto la luce dei riflettori.
Il canonico Kir, deputato-sindaco di Digione, si sarebbe astenuto dall'assumere una posizione in questa delicata vicenda.

 

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