domenica 8 ottobre 2023

Nikolai Rimski-Korsakov + Scheherazade op. 35 (1888)

 

Tikhvin [Pietroburgo] 18-III-1844 - Liubensk [Pietroburgo] 21-VI-1908

Dopo un decisivo incontro con Balakirev (1861), l'animatore del "Gruppo dei Cinque," Rimski risolse di dedicarsi interamente alla composizione, anche se abbandonò definitivamente la carriera della marina, alla quale era avviato, solo nel 1871, anno in cui fu nominato insegnante di composizione al Conservatorio di Pietroburgo. Da allora questa città fu la sede delle sue attività: dal 1886 al 1900 diresse i Concerti sinfonici russi e nel 1905 perse il posto di professore, avendo richiesto l'autonomia del Conservatorio che fin'allora era sotto il controllo della Società musicale imperiale. Ma quella battaglia si concluse poi vittoriosamente per lui, tanto che egli poté riprendere e continuare fino alla morte l'intensa attività di insegnante, avendo tra i suoi allievi Glasunov, Liadov e Stravinski.
Come uno dei maggiori rappresentanti della scuola nazionale russa del secolo scorso, Rimski-Korsakov ebbe accanto a Borodin e Mussorgski notevole importanza per la definizione di uno stile nazionale, distaccato dalla tradizione occidentale estranea alla civiltà musicale russa. Tuttavia egli fu anche, dei "Cinque," l'elemento più disponibile ad influenze esterne; la sua grande virtuosità eli strumentatore e la sua profonda conoscenza della produzione dei paesi europei lo portarono molto spesso ad accogliere elementi estranei alla natura della musica nazionale. Basti pensare che egli pensò di cambiare la strumentazione delle opere di Mussorgski e di composizioni di altri musicisti russi dell'800, eliminandone quelle presunte
asprezze che irritavano gli auditori occidentalizzati dell'epoca.
Ebbe vivissimo il senso del timbro e del colore: fu in questo quasi un precursore dell'impressionismo, da cui peraltro la sua produzione si discosta per una personalissima luminosità e per un trattamento a volte orgiastico dell'orchestra, che avrà un'influenza fondamentale su tutta la produzione del primo Stravinski, almeno fino alla Sagra della primavera. Gli elementi del folclore non vengono in lui sottoposti a quella interiore e schietta elaborazione tipica di un Mussorgski, ma egli è anche lontano dalla maniera ciaikovskiana di calarli in una sensibilità spesso salottiera e piccolo borghese. Insomma Rimski-Korsakov costituisce il necessario punto di contatto tra la
sensibilità della tradizione occidentale e quella della scuola nazionale russa. Egli occupa nella storia della musica russa un posto rilevante, e la funzione da lui svolta in campo creativo ed educativo è rimasta di grande importanza per la formazione di un gusto e di una scuola che è stata tra le più fiorenti e
produttive dell'inizio del secolo.


Scheherazade op. 35 (1888)
Il sultano Sciakhriar, convinto della falsità e infedeltà femminile, aveva giurato di mandare a morte ognuna delle sue mogli dopo la prima notte: ma Sheherazade si salva la vita grazie alle novelle con cui intrattiene il sultano per 1001 notti. Spinto dalla curiosità il sultano rimanda da un giorno all'altro l'esecuzione della donna, e finisce col rinunziare al sanguinario proposito.
Descrivendo musicalmente questa trama, Rimski si rifà ancora una volta, come in Antar, ad elementi esotici di derivazione orientale. Il primo brano "Largo e maestoso" introduce il Sultano e Sheherazade con i rispettivi temi, mentre nel successivo "Allegro ma non troppo" Sheherazade racconta la storia di Sindbad il marinaio, sovente interrotta dal sultano. La seconda sera ("Lento-Andantino") Sheherazade racconta le burle amene del principe Calende, divertendo il sultano con una serie di episodi di carattere diverso ma sempre fondamentalmente lieto. La terza sera Sheherazade fa ascoltare al sultano la storia del giovane principe e della giovane principessa ("Andantino quasi allegretto "), che provoca ancora qualche violenta interruzione da parte del feroce tiranno, placato infine dall'abile narrazione di Sheherazade. La quarta sera ("Allegro molto-Lento-Vivo-Allegro non troppo maestoso") la giovane
donna descrive una festa popolare a Bagdad a cui succede la descrizione di un orribile naufragio: Sheherazade conquista definitivamente il cuore del sultano e la composizione si chiude sull'amore sereno dei due. Quest'ultimo brano è indubbiamente il più impressionante della partitura: vi è una ricchezza di colori e di ritmi che anticipano direttamente certo Stravinski, vi è una mobilità di fantasia e di invenzione che pone questa pagina tra le più belle che si siano scritte nella Russia del secolo scorso. L'elaborazione e lo sviluppo dei temi
principali ubbidiscono unicamente a leggi espressive, tanto che Sheherazade rimane un bellissimo pezzo di musica al di là di ogni intenzione programmatica.

Nessun commento:

Posta un commento