Firenze 28-XI-1632 - Parigi 22-111-1687
Si esibiva sulle piazze di Firenze quando il cavaliere di Guisa lo notò e lo portò con sé a Parigi (aveva quattordici anni), dove nel 1653 fu nominato
violinista di Luigi XIV e più tardi direttore dei 24 "petits violons," che sotto la sua guida divennero ben presto celebri. Cortigiano e intrigante, seppe guadagnarsi i favori del re, che lo incaricò di scrivere i balletti per l'Opéra, divenendo nel 1661 maestro della musica da camera reale. Condusse una vita dissoluta e ben presto ottenne il privilegio per l' Académie de Musique, fondata dall'Abbé Perrin, facendovi qui rappresentare le sue opere in esclusiva. Mori per essersi infettato un piede col grosso bastone direttoriale in uso in quell'epoca alla corte francese.
Suite di balletto
Messa insieme liberamente da varie composizioni di Lulli ad opera del direttore d'orchestra tedesco Felix Motti (1856-1911), questa Suite ha trovato un discreto favore ed è una delle pochissime che ancora capita di ascoltare
in sede di concerto.
Essa comprende quattro brani: "Introduzione" (è un brano in tempo 'Allegretto' dall'opera-balletto Il Tempio della pace, del 1685), "Notturno" (dal balletto Il trionfo dell'amore, del 1681) "Minuetto" (dalla citata opera-balletto Il Tempio della pace), "Preludio e Marcia" ('Grave-Allegro pomposo' dalle opere Alceste del 1674 e Teseo del 1675).
La trascrizione del Motti, che si serve necessariamente di strumenti moderni, non tradisce lo spirito della musica lulliana: essa conserva tutto il suo carattere piuttosto pomposo, i suoi ritmi da composta e cerimoniosa danza di corte, la sua solennità alquanto rumorosa; e nonostante si tratti di brani tratti da composizioni completamente diverse, essi conservano una loro unità sufficiente a far comprendere bene le peculiarità dello stile del maestro fiorentino.
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