Tbilisi, 6 giugno 1903 - Mosca, 1 maggio 1978
Rivelò precocissime doti musicali, e dal 1922 studiò a Mosca dove ebbe tra gli insegnanti Miaskovski. Khaciaturian è personalità assai in vista nella vita musicale sovietica: accanto a quella compositiva, svolge intensa attività di direttore d'orchestra, organizzatore e insegnante (dal 1951 al Conservatorio moscovita). Egli trasferisce nella sua produzione musicale l'entusiasmo di un artista che crede nel socialismo e nella sua realizzazione in atto nell'URSS. La sua produzione è pervasa da uno spirito fortemente ottimistico, da un vivo senso ritmico e melodico che lo porta a ripudiare ogni innovazione rimanendo saldamente radicato - come tutti i musicisti sovietici della sua generazione - nei principi della tonalità e nell'elaborazione del canto popolare dell'URSS (in particolare armeno). La sua è una musica sanguigna, di facile comunicativa anche con le masse più sprovvedute, ed egli è attualmente considerato accanto a Sciostakovic uno dei maggiori compositori del Paese.
Khaciaturian - che finora non ha composto opere di teatro - è soprattutto noto per i due balletti Gaiane e Spartak, ma ha scritto anche sinfonie e altri pezzi per orchestra, varia musica da camera e vocale.
Concerto per pianoforte e orchestra (1936) - Composizione tra le più note di Khaciaturian, questo Concerto non smentisce le caratteristiche di stile del suo autore: è una composizione di effetto, estremamente impervia nella parte pianistica (qualcuno ha parlato di recupero della tradizione lisztiana), assai
ricca dal punto di vista sia armonico, sia ritmico e melodico: vi è evidente la predilezione per il canto popolare dell'est, anche se l'autore è rifuggito qui da qualsiasi citazione letterale della musica armena o asiatica. Il discorso musicale è teso e vigoroso, fortemente ritmato ad eccezione del tempo centrale, che ha invece fisionomia chiaramente melodica.
I tempi sono: "Allegro ma non troppo e maestoso," "Andante con anima " (dove più evidente appare la rievocazione del canto popolare armeno) e un turbinoso "Allegro brillante" (notare l'imponente cadenza centrale).
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