venerdì 13 maggio 2022

Adolf Fredrik Lindblad + Symphony No.2 in D-major (1855)


  (Skänninge, 1 febbraio 1801 – Linköping, 23 agosto 1878)

Compositore, insegnante di musica, Adolf Fredrik Lindblad deve la sua popolarità principalmente al suo vasto repertorio di Lieder, molto apprezzati in Svezia e all’estero, che gli valgono il soprannome di “Schubert svedese”.
Nato a Skänninge, non lontano da Stoccolma, da padre sconosciuto, Adolf Fredrik Lindblad viene adottato dallo zio acquisito Carl Jacob Lindblad. Dotato di spiccate attitudini musicali, Adolf Lindblad si cimenta sin da ragazzo nella composizione; all’età di 15 anni presenta nella vicina città di Norrköping un concerto per flauto che riscuote grande successo.
Il padre adottivo, che vorrebbe inserirlo nella sua attività commerciale, lo invia ad Amburgo per lavorare presso uno spedizioniere; dopo un anno Lindblad ritorna in Svezia deciso a continuare gli studi musicali. All’Università di Uppsala studia armonia e composizione con Johann Christian Friedrich Haeffner, poi, sollecitato dallo scrittore Malla Silfverstolpe, completa la sua formazione a Berlino sotto la guida di Carl Friedrich Zelter, direttore della Singakademie. Qui studia a fianco del giovane Felix Mendelssohn con il quale stringe una solida e duratura amicizia. Nel 1827, prima di fare ritorno in patria, pubblica a Berlino “Der Nordensaal”, una raccolta di 12 canti popolari.


Sistematosi a Stoccolma, Adolf Fredrik Lindblad istituisce una scuola di pianoforte che dirigerà fino al 1862; tra i suoi allievi si ricorda in particolare il celebre soprano Jenny Lind, “l’usignolo svedese”, collaboratrice ed esecutrice di successo delle sue composizioni vocali. Nel 1828 Lindblad viene nominato insegnante di musica della famiglia reale svedese.
Raggiunta una certa tranquillità economica, Adolf Lindblad si dedica intensamente alla composizione, davvero abbondante. Si contano più di duecento brani vocali, tra Lieder e canzoni, molta musica da camera, oltre a due Sinfonie e un’opera lirica, Frondörerna.
Paragonato a Schubert per i suoi Lieder, Adolf Lindblad mostra nelle altre composizioni una palese influenza del classicismo viennese; reminiscenze del sinfonismo di Schubert, di Beethoven, di Haydn, si colgono nelle due sinfonie scritte rispettivamente nel 1831 e nel 1855. 


Nel 1831 completò una Sinfonia in do maggiore . La prima esecuzione completa della sinfonia ebbe luogo al Riddarhuset di Stoccolma il 25 marzo 1832. Successivamente, la Sinfonia fu suonata al Gewandhaus di Lipsia sotto Mendelssohn e ricevette una recensione molto positiva da Robert Schumann sulla principale rivista musicale tedesca. Dopo alcuni anni, un'altra sinfonia, la Sinfonia n. 2 in re maggiore, fu eseguita per la prima volta il 6 maggio 1855 durante un lunghissimo concerto che comprendeva anche, tra l'altro, la Nona di Beethoven. Forse non sorprende che in un tale contesto la seconda di Lindblad sia sembrata alquanto pallida e insignificante per il pubblico e che nessun editore l'abbia ritenuta idonea alla pubblicazione. Artisticamente, tuttavia, la Sinfonia n. 2 di Lindblad non è in alcun modo inferiore alla sua Prima Sinfonia. È molto ben costruita. La strumentazione è altrettanto elegante, la sua padronanza della forma maggiore e il contrappunto più sorprendente. Il materiale tematico è scelto con cura. Ci sono una serie di influenze abbastanza evidenti su questo lavoro. Forse è quasi inevitabile che il suo eroe Beethoven abbia qualche input stilistico. E sembra anche ragionevole che il suo buon amico Felix Bartholdy abbia qualche attinenza con il lavoro. E poi ancora è stata composta nello stesso ambiente delle grandi opere sinfoniche di Franz Berwald (compositore e sinfonico enormemente sottovalutato). Ma nonostante tutta questa apparente influenza, abbiamo qui un'opera molto bella, se non un capolavoro. Tuttavia, ogni opera che ascoltiamo non deve essere per forza un capolavoro. Nemmeno i grandi maestri furono in grado di produrre opere costantemente ispirate. Persino Beethoven ha scritto della musica di terz'ordine durante la sua vita. 

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