mercoledì 20 aprile 2022

Aarre Merikanto + War Symphony (1918)


(Helsinki 29 June 1893 – 28 September 1958) 


Aarre Merikanto è considerato il principale rappresentante del modernismo finlandese nel corso degli anni ’20, periodo in cui, secondo gli studiosi, scrive le sue opere più importanti. Il suo stile, simile a quello di Skrjabin, non è molto apprezzato in patria e spesso le sue opere più innovative sono rifiutate dagli ambienti musicali; ciò è frustrante per la sua vena creativa, pertanto si conforma a un approccio più accademico e distrugge o rimaneggia alcuni suoi lavori.

Nato a Helsinki, Aarre Merikanto è il figlio del compositore Oskar Merikanto che cura la sua prima formazione musicale; dal 1912 al 1914 studia al Conservatorio di Lipsia, allievo di Stephan Krehl e Max Reger. È già autore di alcune composizioni, tra cui il melodramma Helena che poi sarà distrutto. Nel 1916 si perfeziona a Mosca sotto la guida di Sergej Vasilenko; conosce la musica di Skrjabin di cui ammira tonalità e armonie.

Nella prima parte della sua carriera di compositore Aarre Merikanto mostra un forte attaccamento al modernismo, influenzato dalla polifonia cromatica, dal misticismo russo e dai ritmi della danza popolare finlandese. Successivamente il suo stile si modifica radicalmente in seguito alla fredda accoglienza riservata alle sue opere, avvicinandosi al romanticismo nazionale; il poema sinfonico “Il rapimento di Kyllikki”, completato nel 1935, segna il definitivo punto di svolta. Alcuni lavori del suo primo periodo verranno eseguiti soltanto postumi, come, ad esempio, la sua unica opera “Juha”, composta nel 1922 e messa in scena per la prima volta nel 1963, ben cinque anni dopo la sua morte.

Una "sinfonia di guerra" con una differenza: invece di musica cupa, martellante e minacciosa che rappresenta l'invasione, la lotta, la resistenza e la vittoria finale, la sinfonia di Merikanto del 1918 è la sinfonia di un vincitore quasi dall'inizio. C'è qualche lotta nell'Allegro energico di apertura, ma lo scherzo successivo è per lo più allegro e leggero. Il Largo non è desolato; guarda infatti al periodo successivo di Merikanto, armonicamente influenzato dalle avanguardie russe dell'epoca mentre il finale è decisamente positivo. Ma poi, mentre il resto dell'Europa sanguinava copiosamente alla fine della prima guerra mondiale, i finlandesi festeggiavano la loro indipendenza appena conquistata! Ekho è una poesia vocale di dieci minuti del 1922, costruita sulle audaci armonie del lento movimento della sinfonia e alludendo all'impressionismo francese.

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