sabato 2 dicembre 2023

Carmen Rita Gullotto: Stultitia 72


Il relatore fa un cenno e le luci si abbassano. Resta solamente lo spot discreto che illumina lui, Laslo Bicicovic, seduto a una piccola scrivania su un lato del palco. È un esperto mondiale del genere horror e quest’anno tiene una serie di conferenze in tutte le città dell’Italia del nord. Un mega impegno, ma pare che la comunità europea lo abbia foraggiato ben bene. Poi, dopo il Covid, la popolazione è più che ben rodata.
«Il genere horror è uno dei generi più apprezzati del cinema. Quando parliamo di horror, parliamo di film capaci di generare una sensazione di orrore, un mix di paura, inquietudine e ribrezzo. Si caratterizzano per la presenza di personaggi immaginari e mostruosi, situazioni macabre, irrazionali o di origine soprannaturale e con atmosfere da brivido.»

La sala è piena, mai e poi mai Grogghino avrebbe immaginato che gli amanti di questo genere fossero così tanti, e qui a Modena. Assieme a lui c’è il commissario Massimo Ghigi, un vero esperto. Lo ha irretito a modo qualche giorno prima; lo aveva convocato nel suo ufficio, con una scusa qualsiasi. 
«Ecco, veramente… ho due biglietti per una conferenza sul cinema horror, mi accompagni? Ho pensato a te in quanto a morti ammazzati e non, sei piuttosto avvezzo. Volevo portarci il dottor Pavoncello, ma è andato qualche giorno a Bordeaux, con il figlio Etienne, per far visita all’ex consorte...»

E così eccoli lì, seduti in platea. Ghigi tutto eccitato, vedere e ascoltare Laslo dal vivo per lui è un vero onore; Grogghino è indifferente, ma solo curioso, non si è mai dedicato all’horror e, tutto sommato, sa che nella vita non si nasce imparati. 

«I film horror affondano le radici nel cinema muto, all’inizio del XX secolo … nella Germania degli anni Dieci … Il rappresentante del movimento è senza dubbio Robert Wiene con Il gabinetto del dottor Caligari (1920) … Ma rispetto all’Espressionismo ‘puro’ di Wiene, Murnau non deforma lo spazio circostante, anzi, gira spesso in esterni e lascia emergere la sensazione di una minaccia incombente tramite inquadrature e contrasti di luce, che rendono la natura e l’ambiente inquietanti...» e mentre Laslo relaziona, sullo schermo vengono proiettate immagini relative ai registi e ai film nominati.

L’esposizione è molto interessante, Grogghino è attento e piacevolmente rilassato. Poi sente tutta una serie di nomi che conosce… Alfred Hitchcock, Alessandro Blasetti, Mario Bava, Dario Argento… «… che iniziarono a produrre film con una dominante componente sovrannaturale e tetra, prediligendo non tanto il soprannaturale o il fantastico, quanto piuttosto una rappresentazione dell’uomo come origine del male, sfociando poi nel thriller…»

Laslo verso la fine della serata parla anche di William Friedkin, il padre de L’esorcista, regista innovatore del cinema dell’orrore, che riuscì a calare in un contesto realistico e quotidiano un male che si annida nei luoghi più inaspettati. Infine un ultimo cenno a Joe D’Amato, considerato il padre putativo del porno horror. E con questo si conclude il simposio con immagini truculente, corpi sventrati, cannibalismo, sesso estremo e tanto, tanto sangue.
La luci si riaccendono, in platea si alza il brusio. Massimo e Grogghino escono scambiandosi le impressioni, uno è esaltato e l’altro perplesso.

 

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