Raiding [Ungheria] 22-X-1811 - Bayreuth 31-VII-1886
Figlio di un funzionario del principe di Esterhazy, si esibiva in pubblico come pianista all'età di nove anni, passando ben presto a Vienna dove si perfezionò sotto la guida di Czerny e Salieri. Nel 1823 studiò ancora a Parigi con Paer e Reicha, facendosi conoscere nel 1824 a Londra come pianista. Fino al 1830 visse dedito essenzialmente all'insegnamento, riprendendo poi l'attività di esecutore e compositore che lo impose ben presto all'attenzione dei pubblici parigini, viennesi, romani e di tutte le altre città europee. Dal 1842 al '44 suonò anche in Russia e in Turchia, e nel 1847 - dopo aver rotto la relazione che lo legava a Madame d'Agoult - ebbe un incontro decisivo a Kiev con la principessa Carolyne von Sayn-Wittgenstein. Nello stesso anno si trasferì con lei in Polonia, e dal 1848 al '59 fu maestro di cappella alla corte di Weimar, adoperandosi in favore della nuova musica tedesca, di cui fu considerato fautore e mentore. Weimar divenne con lui un centro vivo di moderna attività
musicale, ma nel 1859 Liszt lasciò la corte e nel 1861 si trasferì a Roma, senza peraltro riuscire a ottenere dal primo marito il divorzio dalla Sayn-Wittgenstein.
A Roma ebbe una crisi di misticismo, e ottenne dal papa il titolo di abate, ma nel 1869 abbandonò la solitudine romana e tornò a Weimar riconciliandosi con l'ambiente della corte. Gli ultimi anni di vita li trascorse tra Weimar, Pest (dove era stato eletto nel 1875 presidente dell'Accademia musicale) e Roma, riprendendo dal 1880 all'85 una intensa attività di insegnamento e producendosi nuovamente in memorabili concerti. Nel 1886 fu a Parigi e Londra, ma a Bayreuth fu colpito da una forte polmonite che ne stroncò in breve la solida fibra.
I Preludi (Les préludes) poema sinfonico n. 3 (1848)
Composizione in ogni senso tra le maggiori di Liszt, era nata senza un preciso programma, cioè era stata concepita come una pagina di musica pura che doveva servire di preludio a vari pezzi corali.
Solo in seguito Liszt diede al pezzo un "programma" suggerito da una "méditation " del poeta francese Lamartine. L'autore avverte che questo poema sinfonico si ispira alla vita dell'uomo, che è una serie infinita di "preludi" a fatti tristi o gioiosi: e questo riflette bene la concezione formale della partitura, che è assai libera e consiste in una serie di episodi di diverso carattere fusi però in un sol tempo. Vi è così un'enorme ricchezza di temi e di episodi, ora baldanzosi, ora liricamente distesi, ora soffusi di mestizia: il tutto distribuito nella partitura con un equilibrio mirabile, che fa dei Preludi uno dei capolavori sinfonici del suo autore.
I tempi si succedono in quest'ordine: "Andante, " "Allegro ma non troppo-Allegro tempestoso," "Allegretto pastorale" e "Allegro marziale animato."
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