Oggi c'è movimento in casa, la mamma ci sta vestendo bene, dobbiamo andare a trovare le zie. Le zie abitano vicino a noi, in Piazza Mazzini, a un palazzo di distanza praticamente. Chiedo alla mamma come mai ci andiamo proprio oggi che è giovedì, di solito le andiamo a trovare di domenica. Lei mi risponde che oggi è la Festa di Purim e loro la festeggiano. Loro? Loro chi?
Vado dal nonno, lui sa tutto, e gli chiedo cosa è questo Purim. Lui con calma mi dice che è una festa ebraica, dove ebraico sta per una religione diversa dalla mia, che è la sua però. Io lo guardo strano, capisco poco ma mi adeguo. Mi spiega che la festa di Purim cade il giorno 14 del mese ebraico di Adar, che il giorno prima si fa digiuno e quello dopo si legge una cosa strana con un nome strano. Fatto sta che oggi è quel fantomatico quattordicesimo giorno del mese di Adar, quindi gli ebrei possono mangiare e si mangiano cose particolari, noi siamo invitati e dobbiamo andare là. Allora gli chiedo cos'è questo Adar e lui mi spiega che i mesi nel calendario ebraico sono diversi dai nostri, durano ventinove o trenta giorni l'uno e non coincidono con i nostri, e anche l'anno è diverso, noi cristiani siamo nel 1964 perchè abbiamo iniziato a contare gli anni dal primo anno dopo la nascita di Cristo, mentre il calendario degli ebrei, che sono ancora lì ad aspettare Cristo, è calcolato sia sulla base solare sia sulla base lunare, l'anno è composto da 12 o 13 mesi a loro volta composti da 29 o 30 giorni, per cui la conta inizia negli anni a partire dalla presunta data della creazione, che in base alle indicazioni della Bibbia è stata calcolata dalla tradizione rabbinica al 3760 a.C., precisamente l'anno 1 inizia il 6 ottobre 3761 a.C., per cui adesso gli ebrei sono nel 5724.
Sono talmente perplesso da questa cosa che torno di là senza chiedergli che cosa vuol dire Purim.
Usciamo di casa e ci incamminiamo verso casa delle zie, io Giorgio e il nonno, Gabriella è nata lo scorso anno e la mamma resta a casa con lei. Usciamo sulla sinistra e raggiungiamo il passaggio tra le case che ci porterà direttamente da Via Torre a Piazza Mazzini, appena sbuchiamo giriamo a destra e al primo portone il nonno suona. Su non ci sono solo le zie, ma anche degli zii che conosco tutti di vista ma che non so come si chiamano. Ci portano in sala e sulla tavola apparecchiata fanno bella presenza vassoi pieni di tante cose da mangiare. I grandi si servono e bevono vino e liquori, il nonno mi ha detto che queste bevande devono essere tassativamente kosher, fatte apposta per gli ebrei... A noi invece preparano dei piattini e ci danno la limonata fatta in casa. Poi la zia più grassoccia arriva con un tagliere con sopra una specie di gnocco non troppo alto, lucido e alla vista molto friabile. Il nonno ci spiega che quelle sono le buricche, con la ricetta della sua famiglia, è una specie di gnocco non lievitato, una specie di pasta sfoglia con molto burro, verrà tagliato a quadretti, in ogni quadretto c'è un pezzettino di carne ma solo in uno c'è un'altra cosa, una monetina da 5 lire. Chi la trova merita un premio, un altro pezzo di buricca, perchè i quadretti sono contati come il numero degli ospiti più uno, il premio appunto. La scelta del pezzo da mangiare viene effettuata con cura, a turno i commensali scrutano i quadretti cercando di indovinare dove possa essere la monetina, quindi mangiano pian piano e quando trovano il pezzo di carne battono il palmo della mano sul tavolo. E' il mio turno. Io non ci vedo niente di strano sui quei quadrati, per cui vado al centro e ne prendo uno, comincio a mangiarlo a piccoli bocconi con mille occhi puntati su di me. Il sapore è incredibile, non è il solito gnocco, ma una cosa stranissima e buonissima. E' unto e sa di burro ma non è unto, la pasta si sfalda sotto i denti e si sbriciola in bocca... Clunk! Ma cosa c'è qui? Metto le dita in bocca, sempre sotto lo sguardo di tutti, ed estraggo lo strano boccone, la monetina da 5 lire! Tutti applaudono, poi una zia mi mette nel piatto il quadrato premio che è molto più grande di quello degli altri mentre gli altri adesso possono godersi le buricche in santa pace e smettere di battere i palmi sul tavolo.
Vado dal nonno, lui sa tutto, e gli chiedo cosa è questo Purim. Lui con calma mi dice che è una festa ebraica, dove ebraico sta per una religione diversa dalla mia, che è la sua però. Io lo guardo strano, capisco poco ma mi adeguo. Mi spiega che la festa di Purim cade il giorno 14 del mese ebraico di Adar, che il giorno prima si fa digiuno e quello dopo si legge una cosa strana con un nome strano. Fatto sta che oggi è quel fantomatico quattordicesimo giorno del mese di Adar, quindi gli ebrei possono mangiare e si mangiano cose particolari, noi siamo invitati e dobbiamo andare là. Allora gli chiedo cos'è questo Adar e lui mi spiega che i mesi nel calendario ebraico sono diversi dai nostri, durano ventinove o trenta giorni l'uno e non coincidono con i nostri, e anche l'anno è diverso, noi cristiani siamo nel 1964 perchè abbiamo iniziato a contare gli anni dal primo anno dopo la nascita di Cristo, mentre il calendario degli ebrei, che sono ancora lì ad aspettare Cristo, è calcolato sia sulla base solare sia sulla base lunare, l'anno è composto da 12 o 13 mesi a loro volta composti da 29 o 30 giorni, per cui la conta inizia negli anni a partire dalla presunta data della creazione, che in base alle indicazioni della Bibbia è stata calcolata dalla tradizione rabbinica al 3760 a.C., precisamente l'anno 1 inizia il 6 ottobre 3761 a.C., per cui adesso gli ebrei sono nel 5724.
Sono talmente perplesso da questa cosa che torno di là senza chiedergli che cosa vuol dire Purim.
Usciamo di casa e ci incamminiamo verso casa delle zie, io Giorgio e il nonno, Gabriella è nata lo scorso anno e la mamma resta a casa con lei. Usciamo sulla sinistra e raggiungiamo il passaggio tra le case che ci porterà direttamente da Via Torre a Piazza Mazzini, appena sbuchiamo giriamo a destra e al primo portone il nonno suona. Su non ci sono solo le zie, ma anche degli zii che conosco tutti di vista ma che non so come si chiamano. Ci portano in sala e sulla tavola apparecchiata fanno bella presenza vassoi pieni di tante cose da mangiare. I grandi si servono e bevono vino e liquori, il nonno mi ha detto che queste bevande devono essere tassativamente kosher, fatte apposta per gli ebrei... A noi invece preparano dei piattini e ci danno la limonata fatta in casa. Poi la zia più grassoccia arriva con un tagliere con sopra una specie di gnocco non troppo alto, lucido e alla vista molto friabile. Il nonno ci spiega che quelle sono le buricche, con la ricetta della sua famiglia, è una specie di gnocco non lievitato, una specie di pasta sfoglia con molto burro, verrà tagliato a quadretti, in ogni quadretto c'è un pezzettino di carne ma solo in uno c'è un'altra cosa, una monetina da 5 lire. Chi la trova merita un premio, un altro pezzo di buricca, perchè i quadretti sono contati come il numero degli ospiti più uno, il premio appunto. La scelta del pezzo da mangiare viene effettuata con cura, a turno i commensali scrutano i quadretti cercando di indovinare dove possa essere la monetina, quindi mangiano pian piano e quando trovano il pezzo di carne battono il palmo della mano sul tavolo. E' il mio turno. Io non ci vedo niente di strano sui quei quadrati, per cui vado al centro e ne prendo uno, comincio a mangiarlo a piccoli bocconi con mille occhi puntati su di me. Il sapore è incredibile, non è il solito gnocco, ma una cosa stranissima e buonissima. E' unto e sa di burro ma non è unto, la pasta si sfalda sotto i denti e si sbriciola in bocca... Clunk! Ma cosa c'è qui? Metto le dita in bocca, sempre sotto lo sguardo di tutti, ed estraggo lo strano boccone, la monetina da 5 lire! Tutti applaudono, poi una zia mi mette nel piatto il quadrato premio che è molto più grande di quello degli altri mentre gli altri adesso possono godersi le buricche in santa pace e smettere di battere i palmi sul tavolo.
Complimenti Grog per il bellissimo post che rinforza la nostra amicizia
RispondiEliminasn G.R.A.Z.I.E.
EliminaMI PIACE grz x la condivisione un saluto a tti.