martedì 1 novembre 2022

Antonio Maria Bononcini + Stabat Mater (1710)


(Modena 18 giugno 1677 – 8 luglio 1726)

Fratello minore del più noto Giovanni. Studiò musica assieme al fratello Giovanni sotto la guida di Giovanni Paolo Colonna a Bologna e nel 1693 scrisse la sua prima composizione, un Laudate pueri e poco dopo 12 sonate per violoncello: l'unico compositore che prima di lui aveva composto delle sonate per violoncello fu Domenico Gabrielli. Nel novembre del 1696 entrò nella Congregazione di Santa Cecilia a Roma e nel 1698 compose la serenata La fama eroica in onore del cardinale veneziano Giorgio Vivente Cornaro, il quale probabilmente lo assunse al suo servizio.
Verso il 1700 Antonio giunse con il fratello a Vienna, dove assieme a Giovanni entrò nell'orchestra della corte imperiale di Vienna e nel 1702 furono Berlino, dove Georg Philipp Telemann ascoltò una loro esecuzione. Tornato a Vienna, Bononcini nel 1705 fu nominato Kapellmeister del futuro Carlo VI e tra quest'anno e il 1711 compose diversi lavori per la corte asburgica: in tutto scrisse 13 cantante, 6 serenate, 4 oratori e un'opera (Tigrame). Con la salita al potere di Carlo IV, i fratelli Bononcini non furono più confermati al servizio della corte viennese e quindi tornarono in Italia.


Nel 1713 tornò nella città natale, dove si sposò con Eleonora Suterin, dalla quale ebbe 5 figli. Concluse la sua carriera di compositore mettendo in scena altre 10 opere per i teatri di Venezia, Roma e di altre città italiane. 
Antonio Maria percorse, nella prima fase della sua attività, le grandi vie del fratello Giovanni, facendo dono delle sue risorse artistiche e suscitando entusiasmi e lodi: fu, dunque, a Roma, violista ammirato, presso il Cardinale Pamphily dal 1689, poi dal 1704 al 1711 alla Corte di Vienna.
Le persone più colte si onoravano di essergli amiche. Rientrato a Roma nel 1714 tra plausi, omaggi e fiducia in un avvenire sempre più splendente, il suo talento musicale ebbe grande peso sulla bilancia dell'opinione pubblica, sicché non gli mancarono allievi qualificatissimi, tra cui Stòlzel. Però nutriva un vivo desiderio che era gioia e tormento insieme: stabilirsi nella sua Modena. Lo realizzò.


Dal 1716, infatti, al 1721 è direttore d'orchestra al Teatro Molza e, nel 1720, al Teatro Rangoni; dal 1721 alla morte è nominato Maestro di Cappella alla Corte Estense dal duca Rinaldo d'Este. Faticò senza sosta; ricorderemo musiche sacre e d'occasione, qualche Oratorio e circa una quindicina di opere teatrali, alcune delle quali di incerta attribuzione tra lui e il fratello Giovanni. Grande successo ebbe, in particolare, l'opera teatrale « Camilla regina dei Volsci » (Napoli 1696 e Vienna 1697). 

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