Castello di Guiglia, una serata come tante altre all'ora di cena, tutti gli ospiti stanno seduti ai loro posti in attesa dell’inizio del servizio.
Nel gran salone, al centro dell’alto soffitto, penzola acceso l’enorme lampadario a gocce, quell’ammasso di vetro mi terrorizza ... Per fortuna il nostro tavolo è defilato, se dovesse sganciarsi e cadere non ci piomberebbe in testa.
Dopo la minestrina in brodo dovrebbe arrivare la bistecchina con l'insalata, invece arriva un urlo quasi agghiacciante.
Una mamma là in fondo si copre la testa con il tovagliolo poi si getta sotto il tavolo e agitando un dito indica qualcosa verso il soffitto.
Non smette di gridare, allora tutti alziamo gli occhi per capire il motivo del suo terrore ... un pipistrello è entrato nel salone attirato dalla luce.
Disorientato vola in tondo radendo i muri, sfiora tutto e impaurisce tutti.
Mio fratello sorridente saltella “Pipitopo, Pipitopo”...
La luce di colpo si spegne, tutti assieme urliamo, la luce di colpo si accende, tutti ci zittiamo, le mamme tirano un respiro di sollievo, il "pipitopo" non c’è più e nella sala echeggia un caloroso applauso...
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