lunedì 3 ottobre 2022

Capitolo 22: Il night, 2, Guiglia (MO), 14 luglio 1963

Otto del mattino, siamo davanti alla pesante cancellata che protegge la scala per gli inferi, è aperta! Ci guardiamo negli occhi. Un cenno col capo del capo, che sono io da ieri sera, e giù, di corsa.

Un secondo dopo siamo sul pianerottolo, tutti e tutti si aspettano da me qualcosa.
Mi avvicino alla porta, pare socchiusa, la sfioro e quella si apre di botto. Lucifero, che avevo visto la sera prima, ci guarda e mi sorride.
Oggi non indossa quello strano abito scuro con le code, è in tuta da ginnastica, spalanca la porta, ci fa un così con la mano... 
Dentro ... 
Stamane l’inferno è illuminato, le donne delle pulizie si danno un gran da fare, l’aria è pesante, non ci sono finestre, la puzza di fumo impregna tutto. Lungo il perimetro ci sono divanetti di velluto rosso, consumato, tavolini bassi con posacenere stracolmi di mozziconi. Al centro della sala una pista da ballo leggermente sopraelevata e in un angolo un bancone da bar, fornitissimo.
Nell’angolo opposto una postazione per gli strumenti, il pianoforte è un verticale.
Sul fondo, in mezzo, ci sono delle tende di pastrano rosso, celano altri vani.
Ci avviciniamo ad una di esse, qui ci sono i bagni, proviamo con un’altra, ci si para davanti Lucifero: “Qui no, quando sarete grandi, forse…”


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