giovedì 28 aprile 2022

Capitolo 8: Lo zio (non zio) Giovanni, Medolla (MO), 3 settembre 1960


Oggi credo succeda qualcosa di importante, vedo mia madre che si affanna come non mai per la casa, tira fuori l'abito buono del papà, il suo ... e il mio ... il mio? E Perchè? Ma io ho un abito buono? Ma quando mai sono stato in società, sono al mondo da solo tre anni !

Fatto sta che oggi la Rosy è arrivata presto, da quello che ho potuto capire noi tre andiamo via e lei deve stare a casa a badare a Giorgio che ha poco più di un anno.
Dove andiamo non è di mia competenza, ma una cosa è certa, succede qualcosa di grosso. 
Sono tutto vestito di bianco, camicetta a maniche corte, calzoncini corti, calzettoni lunghi di cotone e scarpette, tutto tassativamente bianco ... scordavo, il papillon, ma grigio chiaro perché stacca da tutto quel bianco, sembro un angioletto e so di non esserlo. Ieri poi mi hanno portato dal barbiere, messo sul cavalluccio e tirato a lucido. Allo specchio mi piaccio e non mi piaccio, mi sento in imbarazzo.
Usciamo di casa ma a piedi, ma allora dove andiamo? In chiesa! In chiesa? E per andare in chiesa c'era bisogno di tutto questo ambaradan? Tutte le altre feste non mi avete mai conciato così! Davanti alla chiesa ci sono stranamente delle persone che aspettano. 
In mezzo a loro c'è lo zio Giovanni in giacca e cravatta, anche lui tirato a festa. Tutti lo raggiungono e lo salutano, gli stringono la mano, gli fanno i complimenti, allora chiedo alla mamma perchè e lei mi spiega che oggi Giovanni si sposa!

- Lo zio Giovanni, che in realtà non è mio zio, ma io l'ho sempre chiamato così, è il farmacista di Medolla ed è il fratello della zia Amneris, anche questa la chiamo zia ma non è veramente mia zia, beh, sono zii ma non sono miei parenti. Lo zio è amicissimo con il mio papà, la zia con la mia mamma. La mia mamma ha preso l'abitudine di parcheggiarmi a casa della zia perchè dice che quando sono da lei non faccio storie sul mangiare, mentre a casa mia mi nutro solo di latte, mentre dall'Amneris mangio di tutto. La zia non è sposata e vive con il suo papà, e allora mi prende in casa molto volentieri, le piace prepararmi manicaretti e soprattutto le crostate, che fa buonissime. Forse andando sempre da lei e vedendo spessissimo suo fratello, chiamando lei zia ho finito per chiamare zio pure lui. -

Allora capisco, è tutta un'altra musica adesso. Mi guardo attorno per vedere se vedo volti noti, e laggiù ecco Paolo, il figlio del dottor Rocca, il collega del mio papà, con la sua sorellina Elisabetta. Anche lui non ha la faccia convinta, e come la mia mi sembra un po' ombroso, anche perchè in queste feste noi cinni non ci divertiamo, staremmo meglio a casa a giocare... Poi tutti si zittiscono, arriva una macchina coperta di fiori bianchi, dalla macchina scende una cosa bianchissima piena di veli, la Tiziana, la bella fidanzata di Giovanni e sua futura moglie.
A fine funzione e dopo che i grandi si sono divertiti a lanciare riso in testa agli sposi, che strana usanza..., vengono fatte le foto di rito e anche a me tocca apparire in un santino, assieme ai pochi ragazzini presenti.

Finalmente ci riportano a casa, che rottura di mattinata, finalmente posso giocare in santa pace con Rosy, la nostra bambinaia e il papà può tornare a lavorare...



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