domenica 17 settembre 2023

Jean-Philippe Rameau

Digione 24-IX-1683 - Parigi 12-IX-1764

Figlio di un organista, egli stesso era attivo nel 1702 in questa qualità a Clermont-Ferrand, ma nel 1706 lo troviamo a Parigi come organista di S.Giacomo. Dopo aver soggiornato a Digione, Lione e Clermont, nel 1723 è di nuovo a Parigi, attivo come compositore di teatro e organista in varie istituzioni. Si fa molti allievi, diventa amico di Voltaire e di altre importanti personalità parigine e le sue opere vanno affermando sempre più il suo nome, tanto che nel 1745 viene nominato compositore da camera del re. Quando scoppia la "querelle des bouffons," egli è dalla parte dell'opera francese contro i "piccinnisti"; tuttavia si dedica ormai quasi esclusivamente all'opera di teorico, e viene a mancare mentre sta mettendo in scena una nuova opera, scritta dopo circa quattro anni di disinteresse per il teatro.
Grandissimo per la sua opera di teorico, in cui gettò le basi del pensiero armonico moderno, Rameau è anche importante come creatore, soprattutto in campo teatrale dove seppe anticipare la viva sensibilità di un Gluck allontanandosi dal convenzionale declamato dell'opera francese. La maggior parte delle sue composizioni orchestrali viene tratta dalle opere e dai balletti, generalmente in forma di suite. Tuttavia egli riveste una particolare importanza nel campo dell'ouverture: adottando il modello francese classico (Lento-Allegro-Lento) elimina il fugato centrale sostituendovi delle parti libere in movimento rapido, di carattere descrittivo e comunque formalmente
più sciolto che in precedenza. Cosi facendo tende a fare dell'ouverture un'anticipazione delle situazioni e dei sentimenti espressi nel corso dell'opera, a differenza di quanto avveniva in Lulli e negli italiani, dove l'ouverture aveva
solo il valore di un"' apertura," di un'introduzione slegata dal significato dell'opera. Rameau ampliò notevolmente l'orchestra, raggiungendo nei suoi brani sinfonici un forte, nobile pathos e talora anche un seducente vigore melodico.


Les Indes Galantes, suite di brani strumentali dal "ballet héroïque" ( 1735)
L'opera-ballo in tre atti e un prologo Les Indes galantes è forse il capolavoro di Rameau, e ancora oggi tiene con successo le scene specialmente in Francia. Ne è stata tratta una suite strumentale che è una bella testimonianza del genio musicale del suo autore: a differenza che in Lulli, l'orchestra è in lui già un organismo differenziato, e la ricerca di un'espressione diretta dei sentimenti si accentua, pur rimanendo in un ambito tipico del rococò francese, che non disdegna la pomposità e una certa esteriorità dell'effetto fonico. La suite, tratta in buona parte dalla scena grandiosa della " Cerimonia dell'adorazione del sole," comprende dieci brani: 
" Ouverture" ('Maestoso-Allegro,' un pezzo dai ritmi incisivi e vigorosi), " Air tendre," " Gavotte," " Air polonais," "Tamburino I e II" (di notevole efficacia strumentale), un brano in tempo moderato, "Air vif," " Adorazione del sole" ('Lentamente'), "Minuetto per i guerrieri e le Amazzoni " e " Ciaccona" ('Moderato-Allegro'). 

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