lunedì 6 marzo 2023

Capitolo 39: L'omino delle cravatte, Modena, novembre 1964

Tutte le mattine col nonno facciamo la stessa strada, andata e ritorno.
Mi accompagna e mi viene a prendere a scuola.
Usciamo di casa, Via Torre, attraversiamo la Via Emilia e Piazzetta della Torre, saluto Alessandro Tassoni ritto sul suo piedistallo, passiamo a fianco della Ghirlandina, sulla destra, mi tappo il naso davanti alla pescheria, prendiamo Vicolo Lanfranco e sbuchiamo di fronte al Duomo, una sbirciatina alla facciata del Wiligelmo, un saluto ai leoni...

I negozi devono ancora aprire, in giro solo qualche spazzino.

Seguendo il portico infiliamo Corso Canalchiaro, lo percorriamo tutto fino a Via Tre Re dove giriamo stando sempre sotto al portico e raggiungiamo così Piazzetta Redecocca dove c'è la mia scuola, le Ceccherelli.
Saluto il nonno ed entro a scuola, quest'anno senza storie!
 
A mezzogiorno lui è di nuovo lì che mi aspetta, esco di corsa assieme agli altri, gli do la mano e torniamo sui nostri passi.
Adesso i negozi sono tutti aperti e c’è tanta gente in giro.
Passiamo oltre Via Balugola e ci fermiamo dinanzi a Vicolo Frassone, con noi è venuto il mio compagno Giovanni, abita qui. 
Passiamo oltre la profumeria, la ferramenta e l’orefice, poi dopo Via dei Servi c’è la macelleria equina, passiamo Via San Salvatore e troviamo il Bar Calypso, poi la profumeria Catellani e poi il portone dove c’è lo studio del mio papà, al 65. e subito di fianco La Guepiere del signor Federzoni. Di fronte, appoggiato alle doppie colonne, l’omino delle cravatte. Il nonno lo saluta. Se ne sta lì chissà da quale ora, ritto sulla sola gamba che gli resta, vestito come un uomo d’affari, di tutto punto. Davanti a sé una grossa valigia, appoggiata aperta sopra un cavalletto, fa bella mostra del suo campionario: cravatte Regimental, a tinta unita, a puntini, fantasia, trendy, di svariati e mai invadenti colori...
Di fronte, al numero 66, Campioli, il negozio di giocattoli più bello e fornito della città!
Attraversiamo la strada di corsa, lascio la mano del nonno e mi infilo in un anfratto dove c’è una vetrinetta... Mi imbambolo a guardare le scatole dei soldatini della Airfix, quelli alti un centimetro e mezzo, perfetti nei minimi particolari, quelli che adoro pitturare e ci lascio gli occhi...
Torniamo dall’altra parte, attraversiamo Via Trivellari e all’angolo ecco la cartoleria Maletti con i trenini in vetrina funzionanti, nelle vetrinette sulle colonne del portico invece le minute lattine dai mille colori e i pennelli sottilissimi che uso per dipingere i soldatini. Proseguiamo. Attraversiamo la strada principale all’altezza di Via Cervetta e andiamo a salutare Pierino, un amico d’infanzia del mio papà, che ha un’enorme ferramenta. Dentro, sul retro, ha uno stanzone con tanti armadi a cassettini, pieni di chiodi, viti, bulloni, rondelle di tutte le misure... Subito dopo la Libreria Edizioni Paoline e poi il negozio Pirelli che emana un appiccicoso odore di gomma, giriamo l'angolo e prima del portone del Vescovado sfioriamo la Farmacia San Marco, le vetrine di Miselli con i Panama e i Borsalino in vista e la Macelleria bovina con all'interno i mezzi busti di manzo appesi ai ganci, poi il negozio di calze Omsa, con tutte le gambe finte sparse in vetrina e vestite di calze multicolori, la Cartolibreria Immacolata Concezione con le immagini dei santi che ti guardano torvi e giungiamo al Vescovado. Qui osservo i corvacchi che entrano ed escono dalla Curia, tutti di corsa, chissà dove vanno?
Di fronte a Via Sant’Eufemia attraversiamo di nuovo, ci infiliamo in Duomo... Mi piace questa puntatina quotidiana nella bella navata, mi piace il silenzioso mormorio delle litanie recitate sottovoce delle beghine, mi piace il profumo di incenso che aleggia nell'aria.
Usciamo da Porta della Pescheria, la pavimentazione è tutta bagnata, c’è un intenso odor di pesce che contrasta con il dolciastro profumo della Cattedrale.
E lassù, all’ultimo piano, vedo le finestre della mia cameretta... sto per attraversare Via Emilia ma un clacson mi blocca, una grossa auto con autista mi sfiora e si ferma, dietro, al di là del vetro, una mano mi saluta ... la faccia dell’omino delle cravatte mi sorride.



1 commento:

  1. sn G.R.A.Z.I.E.
    MI PIACE
    ciao, queste pagine sono un salto nel tempo... grz x la condivisione
    mi trovi
    https://justpaste.it/u/eFFe
    un saluto a tti. ciao

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