lunedì 21 novembre 2022

Capitolo 29: San Geminiano, Modena, 31 Gennaio 1964

Oggi scuole chiuse a Modena, è la festa del patrono, San Geminiano, e c'è la fiera.
Oggi io e Giorgio siamo elettrizzati...
Oggi la mamma ci porta in fiera!

Scendiamo le scale di corsa, in fondo, appena fuori dal portone, la mamma ci prende per mano e via, fra le bancarelle.
Ce ne sono tante, ma molte non ci piacciono e non le guardiamo nemmeno, noi preferiamo quelle con i dolci!
Mamma mia! Il torrone morbido, quello ricoperto con il cioccolato, le noccioline, le granelle, i mandorlati, lo zucchero filato, i brigidini, i cantuccini, i bastoncini di liquirizia, le ciambelle col buco, gli schiumini, le barrette di cioccolato fondente e al latte…
Poi la mamma ci ricorda che dobbiamo prendere la porchetta e il pane toscano per il nonno e il papà, va beh...
Giorgio salta su e vuole il palloncino che vola, quello gonfiato con l'etere, accontentato, glielo legano al polso così quello svolazzando lo segue ovunque.
Piazza Grande è gremita di gente, noi ci avviamo verso il Comune per assistere alla sfilata storica ... dallo scalone del Palazzo Comunale parte il corteo.
La mamma ci dice che è una tradizione antichissima, noi per vedere meglio saliamo sulla Preda Ringadora, proprio davanti al portone della scalinata... Eccoli! Arrivano! 
I valletti comunali sono vestiti in livrea blu con bordi e decorazioni gialle, e parrucche bianche.
I primi portano i ceri e l’olio per la lampada che vanno nella cripta del Duomo, davanti alla tomba del Santo. Seguono altri con i gonfaloni della città a chiudere il corteo.
Noi poi andiamo di corsa davanti al Duomo, dentro c’è la messa solenne. Entriamo, ci sono tutte le autorità civili, militari ed ecclesiastiche, Sindaco Vescovi Arcivescovi Polizia Carabinieri Vigili e tutti i modenesi che riescono a trovare posto.
Troviamo un buco a stento, la mamma è in piedi, noi appoggiati alla base di una colonna.
Che barba questa messa, parlano, parlano, parlano, cantano e suonano l’organo, c’è una puzza bestiale di incenso, non ce la facciamo più...
"Mamma, sono stanco, ho male al sedere, sto scomodo..."
Giorgio piange, gli è sfuggito il palloncino che ora naviga sulla volta della Cattedrale...
"Mamma, ho freddo, non ne posso più, andiamo a casa?"

E la mamma ci riprende per mano e ci riporta a casa, che è qui, dietro l'angolo, in Via Torre...
 


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