"Per me si va ne la città dolente,
per me si va ne l'etterno dolore,per me si va tra la perduta gente ...... Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate".entrare là è come morire.se ti convocano seiquasi fregato.oltrepasso la portae il mondo cambia,c'è un brusio strano,ogni tanto una voce metallicarecita un numero.persone in predaad evidente stato di agitazionesi aggirano per la sala,ora stanno sedute,ora vagano con gli occhipersi nel vuoto.tutto è misterioso,anche se so benissimodove sono.per i piani altidevo consegnare un documento.mi sento a disagio.l'ascensore panoramicoè l'ultimo contattocon il mondo vivente,una volta dentrosi viene spogliatidella propria vita privata,e incomincia un incuboche pare interminabile.si apre la portae mi aspetto si vedereun cerbero pronto a divorarmi.occhi di un blu profondissimo,criniera folta e lunga e riccia,fisico atletico dalle forme sinuose,sorriso incantevole,un viso angelico ...... l'angelo della morte.non mi aggredisce,non latra, ma la sua suadente vocemi incanta.mi fissa negli occhi quando parla,mi sciolgo come neve al sole.e comincia così lamia discesa negli inferi,lotto con tutte le mie forzeper difendere la mia vita,ma alla fine dovrò cederead una legge superiore.oramai sono stremato.ho ancora un'ultima speranza,prima di alzare bandiera biancae prostrarmi davanti al boiache sta già affilando la mannaia.con uno scatto d'orgoglioacconsento ai suoi desideri,pronto a cogliere l'attimoin cui si distrarrà,per colpirlo mortalmentee fuggire ...... nudo ...... ma ancora vivo.
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