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giovedì 2 gennaio 2025

URANIA n.17 - Alfred E. Van Vogt: Hedrock L'Immortale



Per qualche minuto, dopo avere ascoltato la notizia, Hedrock si era scordato
del raggio spia, anche se rimaneva tuttora acceso davanti ai suoi occhi. Lo
schermo mostrava ancora la sala delle conferenze dell'imperatrice, nitida
come sempre. Alcuni uomini continuavano a chinarsi profondamente davanti
alla giovane donna dal viso gelido che sedeva sul trono, ba-ciandole la mano.
Il suono della loro voce giungeva distinto, come sempre. Tutto era come
doveva essere.
Per Hedrock, tuttavia, ogni interesse per quella sala del palazzo e per quella
scena di corte era svanito. Le glaciali parole della giovane donna
continuavano a girare nella sua mente, sebbene fossero ormai passati alcuni
minuti da quando le aveva pronunciate.
«Data la nuova situazione» aveva detto la donna «non possiamo permetterci
di correre rischi per un eventuale attacco dei negozi d'armi. Quel che è
successo è troppo importante. Pertanto, generale Grall, lei, come misura
puramente precauzionale, arresterà il capitano Hedrock un'ora dopo la
colazione e lo farà impiccare. Il momento è importante, poiché sarà ospite,
come sempre, alla mia tavola durante la colazione e anche perché desidero
presenziare all'esecuzione.»
«Benissimo, Vostra Maestà.»
Hedrock prese a passeggiare avanti e indietro, davanti alla sua macchina
televisiva. Infine diede ancora un'occhiata allo schermo, che nel suo attuale
stato materializzato occupava un intero angolo dell'appartamento. Adesso,
osservandolo con attenzione e con preoccupazione, vide che la giovane donna
non aveva lasciato la sala delle conferenze: era rimasta sola e sedeva con un
debole sorriso sull'ovale del volto. Il sorriso si dileguò quando toccò uno
strumento, inserito nel trono stesso e cominciò a dettare con voce chiara e
squillante.
Per un istante, Hedrock ascoltò le questioni di palazzo -
semplici routine - che lei stava esaminando; poi distolse l'attenzione. Nella
sua mente si era fatto strada un proposito, una decisione sempre più risoluta
di non accettare quel che gli era stato rivelato dalle parole dell'imperatrice: il
fallimento della sua missione. Con molta attenzione, cambiò le regolazioni
della sua macchina. La scena che mostrava la giovane imperatrice scomparve
dallo schermo. La piastra visiva si illuminò di un chiarore privo di forme, poi
comparve il viso di un uomo e la ripresa s'immobilizzò su quello.
Hedrock disse: «Desidero convocare l'Alto Consiglio dei Fabbricanti
d'Armi.»
«Occorrerà un minuto» rispose l'uomo apparso sullo schermo, parlando con
voce grave «per chiamare i vari consiglieri ai loro telestati privati.»
Hedrock annuì, rigido. Cominciava a farsi prendere dal nervosismo. Il timbro
della sua voce era rimasto abbastanza fermo, ma aveva l'impressione che si
sarebbe incrinato fino a diventare un tremito. Rimase immobile, cercando
volutamente di rilassare la tensione. Quando tornò a guardare lo schermo, una
decina di volti avevano sostituito quello dell'interlocutore. Erano sufficienti
per il numero legale.
Hedrock prese immediatamente a fare un resoconto della sentenza di morte
pronunciata contro di lui.
«Non c'è dubbio» terminò «che stia succedendo qualcosa di importante.
Numerose volte, nel corso delle due ultime settimane, quando era convocata
una conferenza imperiale, mi sono trovato coinvolto in noiosissime
conversazioni con ufficiali superiori, virtualmente allontanato dalle mie
stanze.
«Secondo me, comunque, l'elemento importante dell'ordine di impiccagione è
la sequenza cronologica che se ne estrae. Osservate come mi si debba
arrestare solamente un'ora dopo la colazione, ossia fra circa tre ore a partire
da questo momento.
Osservate inoltre come mi sia stato permesso di ritornare nelle mie stanze in
tempo per poter ascoltare la sentenza, nel momento stesso in cui veniva
emessa. Per poco che conoscano i negozi d'armi, certo sanno che, disponendo
di tre ore di preav-viso, ho tutto il tempo per fuggire.»
«Vuole forse dire» chiese il consigliere Peter Cadron, in tono aspro «che
intende rimanere?»
La sensazione di gelo tornò a impadronirsi di Hedrock.

 

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