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giovedì 14 novembre 2024

URANIA n.11 - Theodore Sturgeon: Cristalli Sognanti



Il bambino fu sorpreso a fare quella cosa disgustosa sotto le gradinate dello
stadio del liceo e fu mandato a casa dalla scuola, che era dall'altra parte della
strada. Aveva otto anni allora. E faceva quella cosa disgustosa da molto
tempo.
Per certi versi, era un peccato. Era un bambino gentile e persino grazioso,
anche se non aveva niente di straordinario. Alcuni dei compagni e dei maestri
lo trovavano abbastanza simpatico; altri compagni e altri maestri la trovavano
abbastanza antipatico; ma non appena il fatto si seppe in giro, tutti gli si
scagliarono contro, amici e nemici. Si chiamava Horty... Horton... Horty
Bluett. Naturalmente, quando tornò a casa, lo sgridarono duramente.
Aprendo la porta, cercò di fare meno rumore possibile; ma lo sentirono lo
stesso, e lo trascinarono di peso al centro del soggiorno; rimase lì, in piedi,
tutto rosso in viso, a testa bassa, con un calzino calato sulla caviglia e le
braccia cariche di una pila di libri sormontati da un guanto da baseball. Per
essere un bambino di otto anni, era un bravo ricevitore.
Cercò di dire: «Stavo...».
«Lo sappiamo già» lo interruppe Armand Bluett. Armand era un uomo
ossuto, con un paio di baffetti radi e occhi gelidi e acquosi. Si batté il palmo
della mano sulla fronte e poi sollevò le braccia al cielo.
«Mio Dio, ragazzo! Cosa ti è preso di metterti a fare una cosa così
schifosa?» Armand Bluett non era un uomo religioso, ma si esprimeva
sempre così quando si batteva la mano sulla fronte, cosa che faceva davvero
spesso.
Horty non rispose. La signora Bluett, che si chiamava Tonta, fece un
sospiro profondo e chiese un cocktail. Non fumava, e quando si trovava a
corto di parole aveva bisogno di qualcosa che rimpiazzasse l'intervallo di
silenzio tipico dei fumatori intenti ad accendersi una sigaretta. Le capitava
così di rado di essere a corto di parole che un quarto di rhum le bastava per
sei settimane. Lei e Armand non erano i genitori veri di Horton.
I genitori veri di Horton erano di sopra, ma i Bluett non lo sapevano. Ad
Horton era stato dato il permesso di chiamare Armand e Tonta per nome.
«Posso chiederti da quanto tempo hai quella nauseante abitudine?»
domandò gelido Armand. «O forse si è trattato di un esperimento?»
Horty sapeva bene che non l'avrebbe passata liscia. Armand aveva sul viso
la stessa espressione concentrata di quando assaggiava un vino e lo trovava
inaspettatamente buono.
«Non lo faccio spesso» disse Horty, e tacque.
«Che Dio ci perdoni, per la generosità che abbiamo dimostrato accogliendo
in casa questo piccolo maiale» disse Armand, e si batté di nuovo una mano
sulla fronte. Horty fece un sospiro. Adesso era sicuro che le cose si sarebbero
messe male. Armand si esprimeva in quel modo quando era veramente in
collera. Voltò le spalle ad Horton e andò a preparare il cocktail per Tonta.
«Ma perché lo hai fatto?» La voce di Tonta era più gentile, solo perché la
natura l'aveva dotata di corde vocali diverse. In viso, però, aveva la stessa
implacabile espressione gelida.
«Be', credo... ne avevo solo voglia, ecco.» Horty depositò i libri e il guanto
da baseball sullo sgabello.
Tonta distolse lo sguardo dal bambino ed emise un gemito inarticolato
colmo di disgusto. Armand tornò verso di lei, rigido e diritto, con un
bicchiere nel quale tintinnavano cubetti di ghiaccio.
«Non ho mai sentito una cosa del genere in tutta la mia vita!» disse
sprezzante il giudice. «Immagino che la notizia sia già sulla bocca di tutti, a
scuola.»
«Credo di sì.»
«Lo sapranno tutti i bambini. E di sicuro anche gli insegnanti. È naturale.
Qualcuno ti ha detto qualcosa?»
«Solo il signor Pell.» Il signor Pell era il direttore. «Lui mi ha detto che...
mi ha detto che avrebbero...»
«Parla più forte!»
Horty ci era già passato una volta. Perché mai doveva succedergli di
nuovo?
«Mi ha detto che la scuola sarebbe andata avanti benissimo, anche senza
un... un lurido selvaggio come me.»
«Posso capire i suoi sentimenti» intervenne Tonta, con aria di sufficienza.
«E gli altri bambini? Hanno detto qualcosa?»
«Hecky mi ha portato dei vermi. E Jimmy mi ha chiamato Formichiere.» E
Kay Hallowell aveva riso, ma questo Horty non lo disse.

 

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