lunedì 14 gennaio 2019

Il mio regno è nell'aria (Ludwig Van Beethoven) di Giorgio Ragucci Brugger



Uomo schivo e solo, tormentato dall’assordante silenzio interiore che avvertiva nitidamente, Beethoven è la figura di un uomo vigoroso che, nonostante la sordità, riesce a trasmettere a chi l’ascolta un’energia inesausta e sempre rinnovata; ma quando si abbandona al lirismo più intimo ci sentiamo così vicini alla sua sensibilità da riuscire quasi ad ascoltare il suo respiro più caldo e segreto. La musica di Beethoven è un vero e proprio richiamo all’uomo: nonostante le avversità, nella solitudine e nel dolore di una menomazione fisica, si può ancora vivere e lottare per consegnare all’umanità opere d’arte immortali.


Giorgio Ragucci Brugger (Trento 1942) esordisce con la poesia verso la fine degli anni ’80 . Nel 1996 il suo primo libro in versi “I cavalli di Fedro”, cui ha fatto seguito il “Poema del Trentino”. Successivamente si è dedicato alla stesura di romanzi: nel 2002 “La piazza di Ruben”, cui seguirono “La signora delle farfalle” e nel 2007 “La promessa”. Le ultime pubblicazioni sono il romanzo “Cuori irrequieti sul nido dell’aquila” e nel 2014 “Fuga da Babilonia”. Precede questa pubblicazione una serie di racconti “Beato chi cavalca il Koclano”, scritti in collaborazione con Lucia Ferrai.


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